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教宗本笃十六世2011年第45届世界传播日文告


2013-02-27 13:37:20 来源:信德网整理

解读一:


主题是:“数码时代的真理、宣讲和生命的真谛”。

    世界社会传播日将于6月5日圣神降临瞻礼当天庆祝,而教宗的文告则如往年一样,在纪念天主教传播界的主保圣方济各·撒肋爵的日子公布。教宗在文告中指出,基督信徒应邀满怀信心和创新精神参加网路活动,因为网路是人类生活的完整部分。
    教宗把互联网时代比作当初工业革命带来的巨大转变,他在文告中写道:“新技术所改变的不仅是传播方式,传播本身也包括在内,藉由建立关系和共享的新时机,一种相互了解和思考的新方式正在油然而生。”因此,在“互联网非凡的潜力”前面,教会不能无动于衷。教宗邀请基督信徒有信心并本着负起责任的创新能力,在网路中建立起数码时代所能提供的关系。这样做不单为满足在这个平台存在的渴望,也是因为网路是人类生活不可或缺的一部分。的确,网路为发展对智慧和精神新而多形式的认识和共享的意识正在做出贡献。为此,教宗表示:“在这个园地我们也蒙召宣讲基督是天主、人和历史救世主的信仰。”
    虽然如此,教宗也提到通过网路宣讲福音应该注意的事项,他在文告中指出:“福音的真理尽管通过网路虚拟的空间宣讲,它却始终要求在真实的世界中体现出来,同兄弟姐妹的实际面容建立起关系,与他们分享日常生活。”网路的不正当使用会令我们对近人的实际存在麻木不仁,让他们觉得我们人在心不在。教宗因此指出“在传递信仰时建立人与人之间直接的往来向来都很重要。”
    教宗勉励天主教新闻界人士在数码世界中要树立起基督信徒的风格,即要有一种正直和开放的传播态度。这种风格“激发人的良知”,如同复活的基督同厄玛乌的门徒们所作的那样,“通过与他们接近和交谈,逐渐引导他们了解他的奥迹,细致入微地启发他们将埋在心底的话说出来。”
    教宗告诫天主教新闻界人士所要注意的一个危险,就是我们力求与人分享的真理不该以“讨好大众”或受到注意的人数作为衡量标准。我们该让人认识真理的全貌,而要避免为了让人接受,索性将真理淡化。
    文告中教宗也谈到与网路有关的局限,这些局限包括传播相互作用的片面性,传播的对象有只限属于自己范围部分人的趋向,使用网路传播工具的人有陷入建立自我形象的危险,迷醉于“自我得意”中,甚至创造出自己读者观众的“轮廓”。教宗邀请天主教传播界人士避免躲进“过于展示虚拟世界”的危险。
    最后,教宗的文告谈到数码时代的一项挑战,就是“做真实的人,忠于自己”。教宗尤其勉励青年人“善用他们在数码竞争中的存在”,并且提醒他们“虚拟的接触不能、也不该取代与人直接接触的人性关系。”正因为他与青年人相处的机会无法取代,教宗在文告中再次邀请青年们踊跃参加8月在马德里举行的世界青年日大会师。

解读二:

    教宗本笃十六世发表第四十五届世界社会传播日文告指出,“满怀信心及具有创造性的意识和责任感”参与新的社交网络。后者“正在改变的不仅仅是传播方式,还有传播本身。为此,可以说我们面临新的广泛的文化变革”。文告中,教宗呼吁基督信徒加入网络“不仅仅是满足参与的愿望,而是因为这一网络是人类生命的组成部分”;应本着福音精神和风格参与社交网络。

      24日,圣座正式介绍了教宗为二O一一年六月五日主日举行的第四十五届世界社会传播日发表的文告,题目是《数码时代的真理、宣讲以及生命真缔》 。

    教宗指出,随着这一新科技,“正在产生一种理解和认识的新方式”。但同时强调,此类“数码化的接触不能、也不应该取代我们生命中各种人与人的直接接触”。

    诚然,此类“在不久前甚至无法想象的”高新传播科技迫使人对“数码时代的传播的意义作出反思”。因为,如同“人类其它才华的成果一样,新的社会传播科技要求为人以及全人类的整体益处服务。如果明智地加以利用,则可以为满足人类内心深处最为渴望的意义、真理以及合一的愿望作出贡献”。

    而数码世界中,“制造”和“消费”信息的人之间的差异不断消失了;而“传播不希望仅仅是交流信息,更加渴望分享。由此,这一进程为更新对传播的认识发挥了作用。首先将(传播)视为对话、交流、团结和创造积极关系。另一方面,也出现了部分数码传播的典型局限性:相互作用的偏袒、只传播自身世界中的部分内容的倾向、陷入某种打造个人形象的危险,只沉溺于自我陶醉”。

    特别是使用社交网络的青年们,“在寻求分享、"友谊"的同时,也面临着保持真实、忠实于自己的挑战,不陷入人为制造其"公众"形象的幻想”。

    数码时代,“每个人也都面临着做真实而谨慎的人的挑战。而社交网络本身,也展示了人与其所传播内容日益交织在一起”。为此,“数码世界就需要一种基督信仰的风格:将坦诚与开放、负责任和尊重他人的传播形式具体化。通过新传媒宣讲福音,不仅意味着将宗教内容鲜明地纳入不同工具平台,还要以身作则地见证”,表明其选择、喜好、看法完全“符合福音”精神。 “新背景和新的表达形式下,基督信徒再次蒙召为所有询问他心中所怀希望的理由的人提供答案”。

    在数码时代见证福音“就要求所有人特别重视这些信息中可能出现的典型的网络逻辑的某些方面”。首先,不能为了大众化或者引起更多人的注意而削弱真理的实质性。“应全面展示真理,而不是试图使其令人接受,甚至不惜"淡化"真理。应成为日常的养料,而不是一时的诱惑”。福音的真理“是要求自由地作出回答的恩典”。为此,“人与人之间的直接联系在信仰的传播中始终是基本的”。

    最后,教宗强调“网络正在为新的、更加复杂的智慧和精神良知形式的形成作出贡献。在这一领域中,我们也蒙召宣讲我们的信仰——基督是天主、人和历史的救主;在祂内一切都得到了满全。宣讲福音就要求激发人心、触动良知的尊重他人的、谨慎的传播形式;一种体现复活耶稣伴随厄玛乌门徒时那种风格的形式,逐渐通过亲近他们、同他们对话、慎重地使他们领悟到内心一切的方式引导他们理解奥迹”。

    教宗目前还没有直接注册 Facebook,但梵蒂冈准备在复活节推出新的多媒体门户网站,已正在努力更新中。

    不过他们的福音网站 pope2you提供一个应用程序使 Facebook用户能够分享教宗的消息,照片及电子贺卡。

 



附文告原文:

 

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE PER LA 45a GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI , 24.01.2011

"Verità, annuncio e autenticità di vita nell’era digitale" è il tema scelto dal Santo Padre Benedetto XVI per la 45a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Di seguito pubblichiamo il Messaggio del Papa per la Giornata, che quest’anno si celebra domenica 5 giugno:

?  MESSAGGIO DEL SANTO PADRE
Verità, annuncio e autenticità di vita nell’era digitale
Cari fratelli e sorelle,
in occasione della XLV Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, desidero condividere alcune riflessioni, motivate da un fenomeno caratteristico del nostro tempo: il diffondersi della comunicazione attraverso la rete internet. è sempre più comune la convinzione che, come la rivoluzione industriale produsse un profondo cambiamento nella società attraverso le novità introdotte nel ciclo produttivo e nella vita dei lavoratori, così oggi la profonda trasformazione in atto nel campo delle comunicazioni guida il flusso di grandi mutamenti culturali e sociali. Le nuove tecnologie non stanno cambiando solo il modo di comunicare, ma la comunicazione in se stessa, per cui si può affermare che si è di fronte ad una vasta trasformazione culturale. Con tale modo di diffondere informazioni e conoscenze, sta nascendo un nuovo modo di apprendere e di pensare, con inedite opportunità di stabilire relazioni e di costruire comunione.
Si prospettano traguardi fino a qualche tempo fa impensabili, che suscitano stupore per le possibilità offerte dai nuovi mezzi e, al tempo stesso, impongono in modo sempre più pressante una seria riflessione sul senso della comunicazione nell’era digitale. Ciò è particolarmente evidente quando ci si confronta con le straordinarie potenzialità della rete internet e con la complessità delle sue applicazioni. Come ogni altro frutto dell’ingegno umano, le nuove tecnologie della comunicazione chiedono di essere poste al servizio del bene integrale della persona e dell’umanità intera. Se usate saggiamente, esse possono contribuire a soddisfare il desiderio di senso, di verità e di unità che rimane l’aspirazione più profonda dell’essere umano.
Nel mondo digitale, trasmettere informazioni significa sempre più spesso immetterle in una rete sociale, dove la conoscenza viene condivisa nell’ambito di scambi personali. La chiara distinzione tra il produttore e il consumatore dell’informazione viene relativizzata e la comunicazione vorrebbe essere non solo uno scambio di dati, ma sempre più anche condivisione. Questa dinamica ha contribuito ad una rinnovata valutazione del comunicare, considerato anzitutto come dialogo, scambio, solidarietà e creazione di relazioni positive. D’altro canto, ciò si scontra con alcuni limiti tipici della comunicazione digitale: la parzialità dell’interazione, la tendenza a comunicare solo alcune parti del proprio mondo interiore, il rischio di cadere in una sorta di costruzione dell’immagine di sé, che può indulgere all’autocompiacimento.
Soprattutto i giovani stanno vivendo questo cambiamento della comunicazione, con tutte le ansie, le contraddizioni e la creatività proprie di coloro che si aprono con entusiasmo e curiosità alle nuove esperienze della vita. Il coinvolgimento sempre maggiore nella pubblica arena digitale, quella creata dai cosiddetti social network, conduce a stabilire nuove forme di relazione interpersonale, influisce sulla percezione di sé e pone quindi, inevitabilmente, la questione non solo della correttezza del proprio agire, ma anche dell’autenticità del proprio essere. La presenza in questi spazi virtuali può essere il segno di una ricerca autentica di incontro personale con l’altro se si fa attenzione ad evitarne i pericoli, quali il rifugiarsi in una sorta di mondo parallelo, o l’eccessiva esposizione al mondo virtuale. Nella ricerca di condivisione, di "amicizie", ci si trova di fronte alla sfida dell’essere autentici, fedeli a se stessi, senza cedere all’illusione di costruire artificialmente il proprio "profilo" pubblico.
Le nuove tecnologie permettono alle persone di incontrarsi oltre i confini dello spazio e delle stesse culture, inaugurando così un intero nuovo mondo di potenziali amicizie. Questa è una grande opportunità, ma comporta anche una maggiore attenzione e una presa di coscienza rispetto ai possibili rischi. Chi è il mio "prossimo" in questo nuovo mondo? Esiste il pericolo di essere meno presenti verso chi incontriamo nella nostra vita quotidiana ordinaria? Esiste il rischio di essere più distratti, perché la nostra attenzione è frammentata e assorta in un mondo "differente" rispetto a quello in cui viviamo? Abbiamo tempo di riflettere criticamente sulle nostre scelte e di alimentare rapporti umani che siano veramente profondi e duraturi? E’ importante ricordare sempre che il contatto virtuale non può e non deve sostituire il contatto umano diretto con le persone a tutti i livelli della nostra vita.
Anche nell’era digitale, ciascuno è posto di fronte alla necessità di essere persona autentica e riflessiva. Del resto, le dinamiche proprie dei social network mostrano che una persona è sempre coinvolta in ciò che comunica. Quando le persone si scambiano informazioni, stanno già condividendo se stesse, la loro visione del mondo, le loro speranze, i loro ideali. Ne consegue che esiste uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale: esso si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro. Comunicare il Vangelo attraverso i nuovi media significa non solo inserire contenuti dichiaratamente religiosi sulle piattaforme dei diversi mezzi, ma anche testimoniare con coerenza, nel proprio profilo digitale e nel modo di comunicare, scelte, preferenze, giudizi che siano profondamente coerenti con il Vangelo, anche quando di esso non si parla in forma esplicita. Del resto, anche nel mondo digitale non vi può essere annuncio di un messaggio senza una coerente testimonianza da parte di chi annuncia. Nei nuovi contesti e con le nuove forme di espressione, il cristiano è ancora una volta chiamato ad offrire una risposta a chiunque domandi ragione della speranza che è in lui (cfr 1Pt 3,15).
L’impegno per una testimonianza al Vangelo nell’era digitale richiede a tutti di essere particolarmente attenti agli aspetti di questo messaggio che possono sfidare alcune delle logiche tipiche del web. Anzitutto dobbiamo essere consapevoli che la verità che cerchiamo di condividere non trae il suo valore dalla sua "popolarità" o dalla quantità di attenzione che riceve. Dobbiamo farla conoscere nella sua integrità, piuttosto che cercare di renderla accettabile, magari "annacquandola". Deve diventare alimento quotidiano e non attrazione di un momento. La verità del Vangelo non è qualcosa che possa essere oggetto di consumo, o di fruizione superficiale, ma è un dono che chiede una libera risposta. Essa, pur proclamata nello spazio virtuale della rete, esige sempre di incarnarsi nel mondo reale e in rapporto ai volti concreti dei fratelli e delle sorelle con cui condividiamo la vita quotidiana. Per questo rimangono sempre fondamentali le relazioni umane dirette nella trasmissione della fede!
Vorrei invitare, comunque, i cristiani ad unirsi con fiducia e con consapevole e responsabile creatività nella rete di rapporti che l’era digitale ha reso possibile. Non semplicemente per soddisfare il desiderio di essere presenti, ma perché questa rete è parte integrante della vita umana. II web sta contribuendo allo sviluppo di nuove e più complesse forme di coscienza intellettuale e spirituale, di consapevolezza condivisa. Anche in questo campo siamo chiamati ad annunciare la nostra fede che Cristo è Dio, il Salvatore dell’uomo e della storia, Colui nel quale tutte le cose raggiungono il loro compimento (cfr Ef 1,10). La proclamazione del Vangelo richiede una forma rispettosa e discreta di comunicazione, che stimola il cuore e muove la coscienza; una forma che richiama lo stile di Gesù risorto quando si fece compagno nel cammino dei discepoli di Emmaus (cfr Lc 24,13-35), i quali furono condotti gradualmente alla comprensione del mistero mediante il suo farsi vicino, il suo dialogare con loro, il far emergere con delicatezza ciò che c’era nel loro cuore.
La verità che è Cristo, in ultima analisi, è la risposta piena e autentica a quel desiderio umano di relazione, di comunione e di senso che emerge anche nella partecipazione massiccia ai vari social network. I credenti, testimoniando le loro più profonde convinzioni, offrono un prezioso contributo affinché il web non diventi uno strumento che riduce le persone a categorie, che cerca di manipolarle emotivamente o che permette a chi è potente di monopolizzare le opinioni altrui. Al contrario, i credenti incoraggiano tutti a mantenere vive le eterne domande dell'uomo, che testimoniano il suo desiderio di trascendenza e la nostalgia per forme di vita autentica, degna di essere vissuta. è proprio questa tensione spirituale propriamente umana che sta dietro la nostra sete di verità e di comunione e che ci spinge a comunicare con integrità e onestà.
Invito soprattutto i giovani a fare buon uso della loro presenza nell’arena digitale. Rinnovo loro il mio appuntamento alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid, la cui preparazione deve molto ai vantaggi delle nuove tecnologie. Per gli operatori della comunicazione invoco da Dio, per intercessione del Patrono san Francesco di Sales, la capacità di svolgere sempre il loro lavoro con grande coscienza e con scrupolosa professionalità, mentre a tutti invio la mia Apostolica Benedizione.
Dal Vaticano, 24 gennaio 2011, Festa di san Francesco di Sales
BENEDICTUS PP XVI
[00106-01.01] [Testo originale: Italiano]


 

本文标题:教宗本笃十六世2011年第45届世界传播日文告

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